Torna alla ricerca

Revolving Histories (#bangbang-2061)

Fraught
(2015)

https://www.depinto.it
Fraught, progetto a quattro mani, installazione e performance di Pier Giorgio De Pinto e Valter Luca Signorile. "Per quanto completa possa essere, l'unione di due anime lascerà sempre delle differenze che rendono piacevole la conversazione". Georg Christoph Lichtenberg Il MACT/CACT chiude il 2015 con una mostra dal titolo FRAUGHT, ideata e concepita nel 2014. I due artisti che stanno realizzando questo progetto anomalo sono PIER GIORGIO DE PINTO e VALTER LUCA SIGNORILE, che per l'occasione hanno unito le forze per creare un progetto tematico comune a quattro mani. FRAUGHT (frɔ:t) è un termine dal pedigree venerabile: di origine nordeuropea, racchiude una varietà di significati diversi, tra cui quelli di "carico", "appesantito", "pieno", "denso" e "gravido" di archetipi. È con i diversi significati di questo termine che i due artisti hanno lavorato per sviluppare il loro intero progetto site-specific, che abbraccia tutte e quattro le sale espositive disponibili. Ogni stanza è stata denominata con il neologismo "FRAUGHTIANA" (o "FRAUGHTIANA") e ognuna di esse ha un numero, la cui sequenza segue la progressione di Fibonacci: 1, 1, 2, 3. Questa sequenza è stata teorizzata dai due artisti nel corso della loro carriera. Questa sequenza fu teorizzata dal matematico Leonardo Pisano, detto Fibonacci (1175-1235), in seguito alle sue osservazioni sulla natura; il suo sviluppo progressivo è indicato dall'aumento esponenziale del numero. Per i due artisti, che riflettono sull'esistenza dell'uomo dalla nascita alla morte, questa sequenza numerica rappresenta una deflagrazione e una liberazione dopo la stratificazione dell'esperienza umana, dal dolore del parto alla consapevolezza di perdere la possibilità di vivere in un mondo ideale. Di conseguenza, l'artista torna a collocarsi - nella sua dimensione irreale - nel centro nevralgico di una potenzialità esistenziale e/o autorale. DE PINTO e SIGNORILE giocano con i diversi piani, con le stratificazioni del tempo stabilite dalle loro singole esperienze di vita nella società, quasi come se agissero al di fuori del tempo, in un certo senso alla maniera di un romanzo di James Joyce, dato che i due protagonisti della mostra sono in bilico sul filo del rasoio tra l'inconsapevolezza fetale e la consapevolezza che deriva dall'esperienza metaforica della vita. Le sale non contengono opere particolari - né la loro esistenza avrebbe alcuna importanza per noi - ma un invito a una percezione immanente, che si svolge tra installazioni contestuali e ambientali e suggestive installazioni sonore. Il cerchio, la rotondità, i cicli e le sfere sono gli elementi all'opera in FRAUGHT, dove i visitatori sperimenteranno stati d'animo duali e dualistici, a volte reciprocamente conflittuali e allo stesso tempo complementari. Ogni percorso all'interno di FRAUGHT conduce verso un momento, una riflessione, un'azione o una stasi, ma sempre e comunque il moto dell'uomo verso l'universo, vagando tra allegorie e simbolismi. Ogni opera in una data sala porta il nome della sala che la contiene e, con l'effetto di un crescendo, l'ultima tappa raggiunge il pathos e l'energia simbolica che ci unisce all'universale. Video, installazioni plastiche e sonore - insomma elementi volutamente simbolici - generano insieme questo grande magma, che definisce l'uomo attraverso la sua indefinibilità o la sua persistente fascinazione per il doppio e il duale, per l'ineluttabile sfuggente. Come ho scritto sopra, le opere - se così dobbiamo chiamarle - create dai due artisti sono di natura contestuale. Qui troviamo - tra l'altro - una versione del Bolero di Ravel il cui tempo è stato modificato musicalmente e ricreato per applicare la logica della sequenza di Fibonacci; poi, man mano che si procede da una sala all'altra, si passa attraverso il tempo dell'instabilità e della costruzione e decostruzione senza fine... arrivando infine all'ultima delle sale - FRAUGHTIANA 3 - dove uno spazio costruito all'interno di un altro spazio evoca l'idea della catarsi quasi esoterica del trillo di un uccello canoro o del simbolismo massonico attraverso l'elemento della luce. Mario Casanova (con Pier Giorgio De Pinto e Valter Luca Signorile), 2015 Traduzione di Pete Kercher
Double solo show by Pier Giorgio De Pinto and Valter Luca Signorile

place: Bellinzona
KuratorIn: Mario Casanova of MACT & CACT Museo e Centro d’Arte Contemporanea Ticino, Switzerland
Dokumentationstyp: Dokumentation einer Performance/Aktion / Documentation of a performance/action

Alternative
Photos, video, mp3 track, project.
Medium

Fotos / Photos
Dauer: 75min