"Who's Afraid Of?" è una storia sulla libertà di parola, sulla censura e su un grande lupo cattivo. È anche il terzo capitolo del progetto Doppelganger.
Il Collettivo Doppelganger è interdisciplinare e si colloca all'intersezione tra arte, performance, danza, musica e letteratura. Attraverso la creazione di una situazione performativa, il progetto cerca di rompere alcuni codici di pensiero comuni e di spingere il pubblico a riflettere su questioni di origine e di classe sociale. Attraverso l'uso di un linguaggio semplice, anche se in una configurazione complessa, mira a rivolgersi a un pubblico ampio, multiculturale, multilingue e diversificato.
Il titolo gioca con le nozioni di dualità, mimetismo, sinonimi, gemelli e sosia. Esamina la questione della somiglianza fisica concreta e quella invisibile della somiglianza caratteriale.
La scenografia è composta da un'installazione che mescola dipinti di personaggi bianchi e neri su uno sfondo semplice, oggetti raccolti nella città in cui l'opera viene presentata, un testo trasmesso da altoparlanti, una colonna sonora suonata dal vivo e una coreografia interpretata da performer vestiti con abiti di seconda mano. Tutte le fasi del lavoro collettivo sono documentate prima e durante le performance da un fotografo e da un videografo, con l'obiettivo di diffondere questo archivio.
tradotto automaticamente dalla lingua inglese
Additional
Painting, text: Sylvain Gelewski
Choreography, performance: Raquel Fernández, Claire Megumi Masset, Jessy Razafimandimby, David Sentkar
Soundtrack: idle
Voice: Sophie Conus
Translation: George Sims
Photography: Lorie Bettiol
Video: Gabriel Alexandrino, Vladimir Palibrk
Alternative
Performance, live music, text, sound, dance, second hand and casual clothes, oil, charcoal, Indian ink and pen on linen.