ALPINA HUUS è una giornata di performance articolata sulla pratica comunitaria all'interno di ambienti domestici e sull'uso della performance come atto di sottile utopia e resistenza. Lo Schinkel Pavillon si trasforma nel palcoscenico invisibile di una giornata di continui esperimenti performativi, in cui molteplici narrazioni si intrecciano e si disfano tra un pubblico che non sa mai cosa sia o non sia in scena. La linea di demarcazione tra uno spettacolo e il corso tipico di un incontro d'arte si confonde, spingendo i limiti e talvolta sovrapponendo la sfera privata e quella pubblica. La performance non messa in scena è destinata ad agire come uno stimolo quasi invisibile; fa convergere il banale con l'eccezionale, con i performer e gli oggetti di scena che si mescolano al pubblico e viceversa. Il performer non è collocato su un palcoscenico, ma dirotta una performance sociale che sta già e inevitabilmente avendo luogo.
A partire dal giorno e fino a notte inoltrata, dal consueto orario di apertura della reception fino all'after hour mattutino, il copione è concepito secondo un programma intuitivo, dagli scenari di clubbing a quelli di storie per la notte.
A cura di Elise Lammer e Denis Pernet, assistiti da Tommy Camerno, invitati da Eva Wilson.
Fotografia: Jason Harrell, Alvaro Urbano, John Monteith
tradotto automaticamente dalla lingua inglese