Performance " Pellegrinaggio d'arte 3 "
In cammino verso l'arte dell'incontro
Nel 2017 Marinka Limat ha attraversato l'Europa a piedi per sei mesi. Il suo terzo "pellegrinaggio artistico" l'ha portata da Kassel ad Atene. La motivazione era quella di esplorare il momento di mezzo e di abbracciare l'imprevedibile.
Dopo le prime due esperienze (Friburgo-Berlino, 2013 / Murten-Venezia, 2015), Marinka Limat ha trasferito per l'ultima volta il pellegrinaggio, un formato ben noto in diverse religioni, al contesto artistico. Ha concluso la trilogia con un viaggio che ha collegato le due sedi di Documenta 14: Kassel (partenza) e Atene. Marinka Limat ha attraversato l'Europa orientale e i Balcani in 163 giorni. Nel farlo, ha esplorato la questione della natura dell'arte: è una questione di vita o piuttosto una questione di sopravvivenza? Questo fa eco al leitmotiv della Documenta ("Learning from Athens"), il cui scopo principale era imparare dal Sud, in vista del fenomeno di grande attualità della migrazione nel 2017. L'esperienza di Marinka Limat si è concretizzata in soste con artisti, artigiani, galleristi, curatori, musicisti, ma anche con persone locali estranee al sistema dell'arte. Lo sforzo fisico è stato intenso, ma il percorso intrapreso ha permesso confronti unici in un ambiente dove per un momento c'è stata assoluta fiducia tra l'ospite e il viaggiatore. Le sue esperienze di viaggio sono raccolte sotto forma di aneddoti nel libro d'artista bilingue "Funken. A piedi verso l'arte" ("L'étincelle. Vers l'art à pied").
tradotto automaticamente dalla lingua tedesco
Remark
Bildlegende
Performance Projekt « Kunst-Pilger-Reise 3 »
(Von Kassel nach Athen zu Fuss in 2017, 163 Tage, 3000 km)
Marinka_Limat_2017_Kunst-Pilger-Reise 3_Still vom Dokumentarfilm_The Art of Encounter_01
Marinka_Limat_2017_Kunst-Pilger-Reise 3_Still vom Dokumentarfilm_The Art of Encounter_02
Marinka_Limat_2017_Kunst-Pilger-Reise 3_Still vom Dokumentarfilm_The Art of Encounter_03
Still from the upcoming documentary « The Art of Encounter » (2022)
Photography: Ramón Königshausen
*Über den Film kann ich auch gerne ein kurzes PDF (Dossier) schicken.